Terapia cellulare e rigenerazione retinica


Una nuova frontiera terapeutica? Informazioni tecniche La macula (lutea) è la parte più centrale della retina e quella più importante, in quanto più ricca di cellule fotorecettrici. Su questa zona si focalizzano le immagini e vengono trasformate in impulsi neuroelettrici. Tali Read more

Che rischio hai di contrarre una maculopatia?


In sintesi possiamo anche elencare i fattori di rischio (indicandoli con punteggi positivi (da +1 a +5) o quelli protettivi per la maculopatia (indicandoli con punteggi negativi da -1 a – 5). Provate a calcolarlo voi stessi: Read more

Come combattere le maculopatie


Le innovative tecniche di riabilitazione visiva consentono ai pazienti affetti da maculopatia di mantenere una dignitosa autonomia visiva. Quali sono i disturbi del paziente ipovedente maculopatico? «“Faccio fatica a leggere con i soliti occhiali”. “Da un po’ di tempo vedo le Read more

Terapia cellulare e rigenerazione retinica

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Una nuova frontiera terapeutica?

Informazioni tecniche

La macula (lutea) è la parte più centrale della retina e quella più importante, in quanto più ricca di cellule fotorecettrici. Su questa zona si focalizzano le immagini e vengono trasformate in impulsi neuroelettrici. Tali cellule inviano poi le informazioni ricevute alla corteccia occipitale attraverso le cellule bipolari e le fibre nervose prodotte dalle cellule gangliari.
L’80% delle patologie degenerative è dovuto a fenomeni atrofici a carico delle strutture cellulari sopra ricordate.
La più frequente tra le cause di atrofia retinica è la degenerazione maculare secca che consiste in una graduale, lenta, atrofia del tessuto coinvolto. Compaiono lesioni caratteristiche denominate drusen, che sono accumuli di detriti cellulari situati al di sotto della retina, tra epitelio pigmentato retinico e membrana di Bruch. La presenza di queste lesioni rimane spesso a lungo asintomatica. Read more


Che rischio hai di contrarre una maculopatia?

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In sintesi possiamo anche elencare i fattori di rischio (indicandoli con punteggi positivi (da +1 a +5) o quelli protettivi per la maculopatia (indicandoli con punteggi negativi da -1 a – 5). Provate a calcolarlo voi stessi: Read more


Come combattere le maculopatie

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Le innovative tecniche di riabilitazione visiva consentono ai pazienti affetti da maculopatia di mantenere una dignitosa autonomia visiva.

Quali sono i disturbi del paziente ipovedente maculopatico?

«“Faccio fatica a leggere con i soliti occhiali”. “Da un po’ di tempo vedo le immagini distorte”. “Vedo una macchia fissa davanti a me”. È così che di solito esordisce un soggetto ipovedente maculopatico, cioè un paziente affetto da una patologia irreversibile non correggibile con lenti convenzionali e che non
consente un’autonomia visivo-funzionale relativamente alle proprie esigenze quotidiane».

Come reagire ai primi sintomi di maculopatia?

«Una diagnosi e un trattamento precoce sono fondamentali per un buon risultato funzionale con ogni tipo di terapia; inoltre, quando una maculopatia si complica con una neovascolarizzazione, questa, anche se curata con pieno successo, si ripresenterà quasi certamente dopo alcuni mesi o al massimo dopo un paio d’anni se non si pratica una terapia preventiva. La cosa più semplice è rivolgersi a uno studio oculistico qualificato per tali patologie e fotografare la situazione già dopo i 50-60 anni».

Con quali terapie è possibile trattare la maculopatia? Read more


Hai una degenerazione maculare? Allora ti interessa.

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Chi colpisce?

La Degenerazione Maculare è una malattia che comincia ad essere piuttosto diffusa. In Italia colpisce oltre 3 milioni e mezzo di persone ogni anno. E’ la principale causa di cecità nei paesi occidentali dopo i 50 anni. La degenerazione maculare legata all’età colpisce la parte centrale della retina. Si manifesta a partire dai 50 anni e il rischio aumenta con l’avanzare dell’età. Quando un occhio viene colpito da degenerazione maculare l’occhio controlaterale può sviluppare in assenza di terapie lo stesso problema con una percentuale del 7% l’anno. Attualmente si può affermare che nella popolazione anziana ne risulta colpito, in varia misura,
unultrasettantacinquenne ogni tre,  ma secondo uno studio USA molto attendibile (Hymann),  la sua prevalenza fra le persone sopra i 50 anni potrebbe triplicarsi nell’arco dei prossimi vent’anni.

Perché capita?

Le cause non sono specificatamente conosciute, ma sappiamo che l’insorgenza della degenerazione si instaura più facilmente in pazienti con una riduzione dell’ossigenazione tissutale, vale a dire in pazienti ipertesi, fumatori, anziani, con problemi di circolazione retinica (miopi elevati), con problemi respiratori cronici, o sottoposti a stress ossidativo assoluto (esposizione a luce intensa non protetti, arco fotovoltaico) o relativo (assunzione ridotta di sostanze antiossidante in corrispondenza di terapie croniche con steroidi, inibitori della sintesi delle prostaglandine, malattie metaboliche). Una dieta ricca di grassi e colesterolo è associata ad un maggior rischio di degenerazione maculare. Il consumo di pesce, di acidi grassi Omega 3, carotenoidi, è invece associato ad un minor rischio di malattia. L’obesità è anche considerato un fattore di rischio. La malattia non causa cecità totale (la visione laterale rimane intatta) ma può limitare notevolmente l’autonomia nelle attività quotidiane (leggere il giornale, guidare la macchina, percepire i tratti somatici di una persona). La carenza di ossigenazione favorisce la formazione di particolari fattori detti VeGF (Vessel Endotelium Grown Factor o fattore di crescita neovascolare) il cui accumulo finisce per provocare la formazione di vasi sanguigni anomali che tendono a dilatarsi, rompersi e a creare cicatrici fibrovascolari nel tessuto retinico molto invalidanti.
Alcune forme di degenerazione maculare possono colpire anche i giovani; spesso sono causate da forti miopie con comparsa di vasi di nuova formazione (DM di tipo essudativo). Anche in questi casi la terapia esistente, se utilizzata nelle fasi più precocii, può dare ottimi risultati, mantenendo il visus esistente.

Attenzione alla macula

La macula (lutea) è la parte più centrale della retina e quella più importante, in quanto più ricca di cellule fotorecettrici: è infatti sulla macula che noi cerchiamo, talvolta basculando anche la testa se non basta il movimento oculare, di far ricadere le immagini quando vogliamo vederle in modo dettagliato, preciso. Si legge, si scrive, si guida, si svolgono tutte le attività più impegnative utilizzando come punto di concentrazione visiva dell’attenzione proprio la macula.
Conseguentemente, il paziente affetto da degenerazione maculare avrà grandi difficoltà a compiere tutte le azioni in cui è necessario fissare: riuscirà, grazie alla funzione svolta da tutta la retina circostante la zona centrale degenerata, a muoversi in modo autonomo, a vestirsi , a camminare in un ambiente noto senza urtare gli ostacoli, ma non potrà guardare in viso e riconoscere meglio i suoi interlocutori, guardare il televisore o il videoterminale o guidare.
Esistono due tipi di degenerazione maculare legata all’età: la forma secca e la forma umida.
La prima, molto più frequente (85% dei casi), consiste in una graduale, fortunatamente lenta, atrofia del tessuto coinvolto. Compaiono lesioni caratteristiche denominate drusen, che all’esame del fondo oculare appaiono come chiazzette giallastre nell’area centrale della retina. Sono accumuli di detriti cellulari situati al di sotto della retina, tra epitelio pigmentato retinico e membrana di Bruch. Clinicamente le drusen vengono classificate come dure (più piccole e con bordi netti) e molli (di diametro maggiore di 63 micron, con bordi indistinti e tendenza a confluire). Il materiale delle drusen può riassorbirsi o calcificare e possono comparire iperpigmentazioni focali. La presenza di queste lesioni rimane spesso a lungo asintomatica. Alle drusen seguono alterazioni atrofiche dell’epitelio pigmentato retinico e della coriocapillare ad esse adiacenti, fino al costituirsi di un quadro clinico denominato atrofia geografica. L’epitelio pigmentato retinico è una struttura fondamentale per la buona funzione e la sopravvivenza dei fotorecettori retinici. Pertanto all’atrofia geografica dell’epitelio pigmentato si associa una corrispondente atrofia dei fotorecettori e quindi una perdita visiva tanto più grave quanto più estese e centrali sono le lesioni. L’atrofia geografica è responsabile del 20% dei casi di cecità legale da degenerazione maculare. Read more


Le luci e i colori per ipovedenti

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Questo articolo vuole fornire una serie di suggerimenti utili alle persone con limitazioni visive, illustrando come alcune condizioni esterne possano migliorare le capacità visive.
Vuole inoltre indicare alcune possibili alternative nella scelta dell’illuminazione per rispondere nel migliore dei modi alle necessità delle persone che hanno una visione ridotta.

Illuminazione

Il requisito fondamentale è quello di avere una luce sufficiente, ma non eccessiva, là dove occorre, senza riflessi e con una distribuzione corretta nelle diverse zone interessate.
E’ indispensabile la flessibilità non soltanto perché le necessità possono variar da persona a persona, ma anche perché i compiti visivi possono essere diversi.
Vi è un numero infinto di situazioni e si può affermare che i requisiti visivi per ognuna di loro sono diversi.
Vi è un numero infiniti di situazioni e si può affermare che i requisiti visivi per ognuna di loro sono diversi, ma generalmente si parla di due tipi di necessità: lavoro da vicino e dettaglio (leggere, cucinare…) e visione da lontano (spostamenti, cinema, TV, autobus, numeri civici…).
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